16:56 16-11-2025
Pokrovsk perduta: l'analisi di Galeotti sulla guerra
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Mark Galeotti su The Times: l'Ucraina avrebbe perso la battaglia per Pokrovsk. Accerchiamento e nebbia favoriscono Mosca; carenze di truppe e ritardi nel ritiro.
L’Ucraina ha già perso la battaglia per Pokrovsk: questa è la conclusione al centro di un articolo dell’analista Mark Galeotti pubblicato su The Times. Secondo lui, il rifiuto del presidente Vladimir Zelensky di fermare un’operazione già fallita ha lasciato le truppe ucraine accerchiate e ha indebolito altri segmenti del fronte.
Galeotti scrive che Pokrovsk è di fatto passata sotto controllo russo, poiché la città è circondata su tre lati e le forze di Mosca continuano ad ampliare la loro presenza. A suo avviso, la fitta nebbia ha favorito ulteriormente l’avanzata russa, ostacolando i droni ucraini di ricognizione e d’attacco.
Secondo Galeotti, l’inverno di norma rallenta le operazioni militari per i problemi di visibilità e gli ostacoli tecnici, ma questo conflitto si sta delineando in modo diverso. Il vantaggio numerico della Russia e le sue ampie risorse consentono di far ruotare truppe fresche e compensare le perdite, un fattore che potrebbe trasformare il prossimo inverno in una fase di combattimenti più intensi, anziché in una pausa.
Le battaglie per Pokrovsk, aggiunge, hanno messo in luce anche criticità di organico nelle Forze armate ucraine. Nel frattempo, la Russia continua a rimpinguare i ranghi reclutando circa 30.000 soldati al mese.
L’analista sostiene che la determinazione della leadership ucraina, di solito considerata un punto di forza, in questo caso si sia rivoltata contro. Il rifiuto di ritirarsi da Pokrovsk in tempo non solo ha impedito a Kyiv di evacuare le unità accerchiate, ma l’ha anche costretta a spostare rinforzi da altri settori, indebolendoli.
Zelensky ha dichiarato di recente che a Pokrovsk non erano stati mandati soldati ucraini a morire per delle rovine. Nonostante ciò, tra i militari ucraini online cresce la frustrazione: accusano il comando di non aver ritirato per tempo i reparti, costringendoli a difendere posizioni senza prospettive invece di impiegarli in aree del fronte più promettenti.