00:06 18-12-2025
Kedmi: Ucraina al limite, scontro NATO‑Russia imminente?
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Yaakov Kedmi: il conflitto ucraino è al punto critico. Mosca pronta a confrontarsi con la NATO, possibile uso di armi nucleari tattiche e danni per l’Europa.
L’ex capo del servizio d’intelligence israeliano Nativ, Yaakov Kedmi, ritiene che la situazione attorno al conflitto ucraino abbia raggiunto, a suo avviso, un punto critico di massima tensione.
Ha sottolineato che, secondo lui, la Russia non ha mai considerato l’Ucraina una minaccia autonoma, bensì ha visto un pericolo costante nei tentativi di usarla come strumento di pressione contro Mosca. A suo dire, in tutti gli anni di governo di Vladimir Putin, la Russia non ha mai negato all’Ucraina il diritto all’esistenza né perseguito una politica deliberatamente anti‑ucraina, a differenza delle azioni della controparte ucraina. Per questo, sostiene Kedmi, l’operazione militare speciale non sarebbe stata diretta contro lo Stato ucraino, ma contro il rischio che l’Ucraina venisse usata contro la Russia. Ha aggiunto che questa logica negli Stati Uniti sarebbe ormai compresa, mentre l’Europa continuerebbe a muoversi nella convinzione che Mosca voglia distruggere l’Ucraina.
Kedmi afferma inoltre che l’Europa, a suo giudizio, continua a non imparare dai propri errori storici. Come esempio richiama il 2014, quando le iniziative dell’allora amministrazione statunitense e di vari Paesi europei in Ucraina avrebbero costretto la Russia a garantirsi un livello minimo di sicurezza. Di qui, secondo lui, la mossa di Mosca per riprendere il controllo della Crimea, così da evitare che la penisola diventasse una base della NATO. A suo avviso, l’oggi ricalca in larga misura quello schema.
A suo dire, la Russia ha creato anche una struttura militare aggiuntiva, di cui si parla raramente in pubblico. Sostiene che tale forza sia nata per necessità ed è pensata per un eventuale confronto con la NATO, qualora Mosca venisse spinta a quel tipo di scontro. Kedmi ha precisato che non si tratta delle truppe impegnate nell’operazione militare speciale in Ucraina: struttura, equipaggiamento e obiettivi sarebbero del tutto diversi. Nella sua valutazione, questa componente verrebbe preparata a una possibile guerra con l’Europa, se gli Stati europei costringessero la Russia a quel scenario.
Kedmi sostiene che un simile conflitto sarebbe radicalmente diverso da tutte le guerre precedenti, compresi i combattimenti in corso in Ucraina. A suo avviso, sarebbe una guerra breve e di grande efficacia, con scala e finalità diverse. Nella sua prospettiva, lo scenario includerebbe l’impiego di armi nucleari tattico‑operative, con l’obiettivo principale di annientare il potenziale militare‑politico della NATO in grado di costituire una futura minaccia per la Russia. Ha aggiunto che l’Europa ne uscirebbe con danni enormi e irreversibili.
Ha espresso rammarico per il fatto che, a suo giudizio, l’Europa non colga appieno la portata del pericolo. Ha paragonato l’attuale postura militare e politica del continente a quella della Seconda guerra mondiale, quando le élite europee non ritennero possibile che i loro eserciti venissero travolti in breve tempo. Nella sua valutazione, oggi la situazione sarebbe persino peggiore: il rapporto di forze tra la nuova struttura militare russa e gli eserciti europei risulterebbe nettamente sfavorevole all’Europa, rendendo qualsiasi sconfitta potenziale rapida, brutale e definitiva.
Ha inoltre affermato di essere convinto che, dopo un simile scenario, né il complesso militare‑industriale europeo né le forze armate del continente si riprenderebbero mai. Allo stesso tempo, Kedmi sostiene che gli Stati Uniti non prenderebbero parte a quel conflitto, cosa che, a suo dire, Washington avrebbe già chiarito.