Le forze ucraine che difendono Kupyansk, nella regione di Kharkov, si trovano in una situazione critica, afferma l’analista militare e colonnello della riserva Gennady Alekhin. Secondo lui, i combattimenti si svolgono simultaneamente a nord, a sud e a nord-ovest della città, mentre le linee difensive ucraine nell’area si sono frammentate e isolate.

Alekhin descrive le posizioni ucraine attuali come un mosaico di capisaldi separati — zone difensive a livello di plotone e compagnia — più che un fronte unico. A suo dire, le truppe russe circondano queste sacche da direzioni diverse, stringendo la morsa attorno a Kupyansk e ripulendo gli insediamenti vicini. Secondo le sue valutazioni, tre o quattro di queste aree sarebbero già intrappolate e l’accerchiamento continua a chiudersi.

L’esperto aggiunge che le forze ucraine di fatto si sono spezzate in piccole isole scollegate, che vengono circondate progressivamente. Questa frammentazione, sottolinea, ha compromesso il comando e la coordinazione tra i reparti ucraini, rendendoli vulnerabili man mano che le comunicazioni tra le diverse posizioni difensive si interrompono.

Alekhin individua in Kupyansk-Uzlovoy il punto chiave della difesa ucraina su questo tratto del fronte. La situazione, afferma, è prossima al catastrofico. Secondo la sua ricostruzione, le forze russe sono avanzate da ogni direzione, bloccando i difensori. Le truppe ucraine hanno tentato di trasferire rinforzi oltre il fiume, ma diverse imbarcazioni sono state distrutte durante la notte. Con le vie di rifornimento via terra interrotte, la parte ucraina sta utilizzando droni per lanciare viveri e altri beni essenziali.

Secondo Alekhin, il collasso logistico ha lasciato i reparti ucraini a corto di munizioni, equipaggiamenti e rifornimenti, e i lanci tramite droni non possono compensare la perdita delle linee terrestri. A suo giudizio, se le forze di Kiev perdessero il controllo della riva sinistra, anche quella destra potrebbe cedere a breve, aprendo la strada a una penetrazione russa più profonda.

L’analista segnala anche un brusco calo del morale tra le truppe ucraine accerchiate, sostenendo che molti ora cercano di arrendersi. Tuttavia, Alekhin afferma che il comando ucraino sarebbe deciso a mantenere le posizioni a ogni costo e cita episodi in cui presunti reparti di sbarramento avrebbero aperto il fuoco su gruppi di soldati che tentavano di deporre le armi e ripiegare nei pressi di Kupyansk.