L’analista politico Rostislav Ishchenko ha commentato la possibile assistenza militare al Venezuela e l’eventuale fornitura al Paese di armamenti russi e cinesi.

Interpellato sulle implicazioni per l’Occidente e per la Russia nel caso in cui Caracas chieda a Mosca missili balistici e da crociera — sistemi in grado di minacciare asset statunitensi nella regione — Ishchenko ha ritenuto che ciò aprirebbe un ulteriore punto di confronto.

Secondo la sua valutazione, Russia e Cina si trovano con il Venezuela in una situazione paragonabile a quella che gli Stati Uniti sperimentarono a suo tempo con l’Ucraina: per ottenere un sostegno realmente efficace, il destinatario deve anzitutto dimostrare di saper resistere con le proprie forze e di garantire la stabilità sia del sistema politico sia delle forze armate. A suo avviso, questa dinamica è in atto da decenni. L’URSS e la Cina offrirono aiuti al Vietnam solo dopo che Hanoi ebbe dato prova di resilienza, mentre gli Stati Uniti iniziarono a sostenere i mujaheddin afghani soltanto quando questi dimostrarono la capacità di resistere per un periodo sufficientemente lungo.