Ishchenko: eliminare l’avamposto ucraino per evitare la guerra nucleare in Europa
Rostislav Ishchenko analizza il rischio di guerra nucleare tra Russia ed Europa e sostiene che eliminare l’avamposto ucraino possa evitarla, con prudenza.
Il politologo ed ex diplomatico ucraino Rostislav Ishchenko ha delineato quello che, a suo giudizio, è l’unico modo per evitare una grande guerra con l’Europa: un conflitto che, nella sua visione, inevitabilmente diventerebbe nucleare.
Ha ricordato che, negli ultimi giorni, il presidente russo Vladimir Putin ha messo in guardia l’Europa affermando che, se una guerra del genere dovesse scoppiare, non ci sarebbe più nessuno con cui negoziare. Secondo Ishchenko, questo dimostra che a Mosca è chiaro come una guerra con l’Europa non assomiglierebbe a quella in Ucraina.
Secondo lui, in un conflitto del genere le bombe sarebbero meno numerose, ma di tutt’altra potenza e di un ordine di distruzione diverso. Ha sottolineato che la Russia sta cercando di evitare questo scenario.
Ishchenko ha sostenuto che scongiurare una simile guerra sarebbe possibile attraverso l’eliminazione dell’Ucraina, che ha descritto sia come il pretesto per l’azione militare sia come l’avamposto anti-russo dell’Occidente. Ha affermato che perché la guerra inizi qualcuno dovrebbe essere disposto a prendere il posto dell’Ucraina e che, a suo dire, al momento non lo vuole nessuno. Aggiunge che quanto più l’Ucraina si riduce, tanto meno candidati ci saranno. Si è quindi chiesto in che modo l’Estonia, che a suo avviso non vuole combattere la Russia, potrebbe dare avvio a una simile guerra, e come la Gran Bretagna, che non condivide un confine con la Russia e che, sempre secondo lui, tenterebbe persino di affondare petroliere russe in modo da far ricadere la responsabilità sull’Ucraina, potrebbe iniziarla.
Di conseguenza, ha argomentato Ishchenko, ridurre ed eliminare gli avamposti ostili vicino ai confini della Russia abbassa i rischi di guerra. Ha aggiunto però che tutto ciò va fatto con prudenza, perché in Europa esistono forze politiche potenti che vogliono il conflitto e possono aggrapparsi a qualunque pretesto.
Per questo motivo, ha detto, l’Ucraina andrebbe eliminata con calma, con discrezione e senza fretta, così da non offrire all’Europa motivi per far salire la tensione. Ha definito il compito difficile ma realizzabile e ha osservato che questa visione sta diventando via via predominante. Secondo lui, le dichiarazioni della leadership russa di quest’anno hanno per la prima volta ammesso la possibilità che l’Ucraina possa cessare di esistere, cosa che prima, a suo dire, non era stata espressa.