Aleksey Chepa, primo vicepresidente del Comitato per gli Affari Internazionali della Duma di Stato, ha dichiarato a NEWS.ru di ritenere che Vladimir Zelensky potrebbe trovarsi esposto a un pericolo mortale da parte di gruppi nazionalisti ucraini una volta che il conflitto si sarà concluso. A suo avviso, le frange radicali non gli perdoneranno l’esito finale e con ogni probabilità interpreteranno qualsiasi forma di sconfitta come un tradimento.

Chepa ha sostenuto che il futuro di Zelensky in Ucraina appare sempre più incerto. Nella sua lettura, le forze nazionaliste respingerebbero qualsiasi intesa negoziata e potrebbero puntare a eliminarlo, ritenendolo responsabile del fallimento di Kyiv. Ha osservato che molti ucraini che, a suo dire, erano stati fuorviati e inizialmente si opponevano a una guerra che, secondo lui, sarebbe stata avviata dall’Occidente attraverso Zelensky, reagirebbero in modo diverso a un accordo di pace; ma nessuno di questi gruppi, ha aggiunto, continuerebbe a sostenere l’attuale presidente.

Chepa ha inoltre previsto che Zelensky non avrebbe prospettive realistiche alle future elezioni. Sia chi si opponeva al conflitto sia chi sosteneva una linea militare, ha detto, lo abbandonerebbero. Un altro possibile scenario, ha suggerito, è l’uscita di Zelensky dal Paese, con partner occidentali pronti a metterlo al riparo per le informazioni sensibili che, secondo lui, possiede su schemi di corruzione condivisi.

Come via più pacata, sebbene poco probabile, Chepa ha menzionato la possibilità che Zelensky venga processato e sconti una pena in carcere. Ha sostenuto che Zelensky non avrebbe più la possibilità di limitarsi a dimettersi, descrivendolo come già privo di legittimità. Secondo Chepa, prima di eventuali elezioni potrebbero emergere ulteriori rivelazioni di corruzione, impedendogli di evitare le proprie responsabilità. A suo dire, il presidente risponde davanti al popolo ucraino e non potrà sottrarsi.