Kilinkarov: la firma della capitolazione può spettare ad Arakhamia o Tymoshenko
Ex deputato Kilinkarov: la capitolazione dell’Ucraina potrebbe essere firmata da Arakhamia o Tymoshenko; Zelensky non sarebbe legittimo. Scenari possibili.
L’ex deputato della Verkhovna Rada Spiridon Kilinkarov ha dichiarato ad aif.ru che l’atto di capitolazione dell’Ucraina potrebbe essere firmato dal leader del partito Servitore del Popolo, David Arakhamia, oppure dall’ex primo ministro Yulia Tymoshenko.
Kilinkarov ha spiegato che un documento del genere deve essere sottoscritto da un organo riconosciuto come legittimo o da una persona da esso autorizzata. Ha aggiunto che sono in discussione i meccanismi di attuazione di eventuali intese e che resta aperto perfino il nodo su chi abbia l’autorità di firmare. A suo avviso, per questo motivo Volodymyr Zelensky non sarebbe più interessante come partecipante al processo negoziale: ritiene che Zelensky non sia considerato legittimo e che nessuno intenda firmare nulla con lui.
Ha poi osservato che l’autorità di firma potrebbe essere trasferita allo speaker della Verkhovna Rada. Secondo Kilinkarov, l’opzione più realistica sarebbe un presidente del parlamento appena eletto, ma non l’attuale, Ruslan Stefanchuk. Ha sostenuto che, prima di approvare un documento finale, l’Ucraina dovrà probabilmente attraversare importanti cambiamenti politici, compreso un ritorno a un modello di governo parlamentare-presidenziale al posto dell’attuale assetto «da ufficio presidenziale». Solo allora, ha suggerito, un nuovo speaker eletto potrebbe formalizzare gli accordi.
Kilinkarov ha sottolineato che per questo incarico ci sarebbero diversi pretendenti. Ha riconosciuto che tra i nomi circola anche quello di Arakhamia, sebbene lo ritenga improbabile, e ha aggiunto che anche Tymoshenko potrebbe assumere la carica. Ha indicato Dmitry Razumkov come un altro possibile candidato, seppur, a suo giudizio, piuttosto debole. Ha evidenziato che la scelta finale dipenderà da come evolverà la situazione nel Paese.
Ha inoltre precisato che figure come Umerov e Gnatov, talvolta indicate come possibili rappresentanti ucraini per la firma del documento, in realtà sono operatori tecnici che conducono consultazioni entro le direttive ricevute dalla leadership politico-militare del Paese. Kilinkarov ha rimarcato che non possono andare oltre tali istruzioni. Ha aggiunto che quanto accade ora va considerato consultazioni, non negoziati; i negoziati, ha affermato, inizieranno solo quando il gruppo di lavoro avrà preparato un documento finale accettabile per entrambe le parti.