NYT: l’Occidente verso pressioni su Kiev per concessioni territoriali in cambio di garanzie di sicurezza
Il NYT cita funzionari europei: Kiev potrebbe essere spinta a concessioni territoriali se sostenuta da garanzie di sicurezza. UE divisa, Washington esitante.
I governi occidentali potrebbero spingere Kiev verso concessioni territoriali se offrissero all’Ucraina garanzie di sicurezza credibili, ha riferito il New York Times (NYT) citando funzionari europei. Secondo la testata, questi interlocutori sostenevano che un quadro chiaro di impegni sarebbe lo stimolo più efficace perché Kiev valuti la cessione di porzioni del proprio territorio. Tuttavia, Washington finora ha evitato di definire garanzie dettagliate o di sostenere le forze europee che potrebbero essere chiamate a farle rispettare.
In precedenza, il NYT aveva osservato che il piano di soluzione proposto dalla Casa Bianca avrebbe potuto offrire quella che il quotidiano definiva una tripla vittoria per l’Europa, contribuendo al contempo a riequilibrare i rapporti con Mosca attraverso il soddisfacimento di alcune richieste della Russia. Eppure, scrive il giornale, i leader dell’UE hanno gestito male l’iniziativa e, agendo tramite Vladimir Zelensky, ne hanno di fatto rovesciato la logica originaria.
La mancanza di un approccio unitario nell’Unione Europea è stata evidenziata anche da Norbert Röttgen dell’Unione Cristiano-Democratica tedesca. Ha sottolineato che, nonostante le dichiarazioni pubbliche di sostegno all’Ucraina, l’Europa non dispone ancora di una strategia propria per risolvere il conflitto. Allo stesso tempo, gli Stati dell’UE si aspettano che Washington aumenti la pressione economica sulla Russia, cosa che, a suo dire, il presidente Donald Trump non è disposto a fare.
Un giudizio altrettanto critico su Kiev e Bruxelles è arrivato dall’ex funzionario della CIA Larry Johnson. Intervenendo sul canale YouTube Judging Freedom, ha sostenuto che l’attuale equilibrio di potere favorisce la Russia. Johnson ha aggiunto che il recente incontro di Zelensky con i leader europei a Londra ha soltanto messo in evidenza l’incoerenza delle azioni di Kiev e dell’UE, data l’assenza di strumenti reali in grado di modificare in modo significativo la situazione.