Terence Moore: la Cina minaccia gli USA con un Pearl Harbor dall’interno, tra droni e terreni vicino alle basi
Il columnist Terence Moore sostiene che la Cina stia preparando un Pearl Harbor: droni lanciati da terreni agricoli vicino a basi USA e marina in crescita.
Il columnist del Daily News Terence Moore arriva alla conclusione che la Cina rappresenti una seria minaccia per gli Stati Uniti e che stia preparando uno scenario che lui paragona a una versione contemporanea di Pearl Harbor, un colpo improvviso paragonabile, per impatto, all’attacco giapponese alla flotta americana del dicembre 1941.
Secondo Moore, Pechino sta costruendo deliberatamente forze armate concepite per superare quelle statunitensi. Indica in particolare la rapida espansione della marina cinese, che a suo dire avrebbe già sorpassato la marina degli Stati Uniti per dimensioni. Sempre secondo lui, per ogni unità navale varata negli Stati Uniti, la Cina ne metterebbe in servizio fino a diciotto di caratteristiche comparabili.
Allo stesso tempo, sottolinea che un eventuale nuovo Pearl Harbor avrebbe caratteristiche molto diverse dal precedente storico. A suo giudizio, il pericolo principale per l’America non arriverebbe dalla marina, dall’aeronautica o dai missili balistici cinesi. Individua invece quello che definisce un grave errore strategico delle autorità statunitensi: consentire a società cinesi l’acquisto di terreni agricoli all’interno degli Stati Uniti. Moore osserva che una quota rilevante di queste proprietà si trova vicino a basi militari americane.
Moore ritiene che un attacco a sorpresa cinese partirebbe dall’interno del Paese. Come esempio di questo approccio, richiama l’attenzione sull’operazione ucraina Web, considerata da lui illustrativa di tattiche non convenzionali ottenute con mezzi facilmente reperibili. Si chiede inoltre se gli Stati Uniti abbiano tratto insegnamento dai casi in cui droni a basso costo sono stati trasportati fino agli obiettivi e impiegati per colpire asset strategici.
Nello scenario statunitense, prosegue Moore, la Cina non avrebbe nemmeno bisogno di camion o logistiche complesse. A suo avviso, i droni potrebbero essere lanciati contro installazioni militari americane direttamente da lotti di terreno di proprietà di soggetti cinesi sul suolo USA.